L’ufficiale andrà a comandare il Nucleo investigativo del comando provinciale carabinieri di Trieste, dopo aver guidato quello friulano. Il capitano dei carabinieri, noto anche per aver risolto il delitto Burgato, lascia il Nucleo investigativo
Dopo otto anni di indagini a Udine in qualità di responsabile del Nucleo investigativo del Comando provinciale, il capitano Fabio Pasquariello è stato destinato a ricoprire il ruolo di Comandante del Nucleo investigativo di via Dell’Istria, a Trieste. L’ufficiale cederà il testimone al maggiore Roberto Scalabrin originario di Trieste e in arrivo da Cagliari.
E’ questo uno dei “cambi” che, da qualche settimana, stanno avvenendo ai vertici dei reparti e delle Compagnie della provincia. Proprio in queste ore anche alla Compagnia di Tolmezzo c’è stato un avvicendamento tra il capitano Mauro Bonometti - che dopo 8 anni di comando nel capoluogo carnico va a Milano, all’aeroporto di Linate - e il capitano Stefano Bortone che proviene dal reparto comando di Gorizia. E già in agosto il capitano Filippo Sautto, dal Comando del Nucleo Informativo del Comando Provinciale di Trieste è “approdato” all'incarico di comandante della Compagnia di Latisana.
Il capitano Fabio Pasquariello, classe 1964, in Friuli ha lavorato alla stazione di Lignano, per poi arrivare al Nucleo operativo provinciale di Udine. Un reparto di “élite” all’interno dell’Arma locale, un reparto che si occupa dei delitti più gravi e complicati: omicidi, rapine, truffe, violenze e molto altro ancora. In quel periodo il giovane Pasquariello ha dimostrato di sapersi destreggiare molto bene non solo nelle situazioni in cui era chiamato a fare luce sui reati più diversi, ma anche quando aveva a che fare con la pubblica amministrazione. Per alcuni anni ha poi lavorato negli uffici della Procura delle Repubblica al fianco del compianto procuratore Giorgio Caruso.
Successivamente è stato chiamato a rivestire il ruolo di comandante della stazione di Feletto Umberto. Ma a Pasquariello i gradi di maresciallo stavano stretti: si è dunque laureato, ha frequentato la scuola ufficiali ed è ritornato in Friuli da sottotenente. Dapprima ha ricoperto qualche incarico fuori provincia e poi, nell’autunno del 2005, è tornato al Reparto operativo, stavolta al timone. Ed è rimasto in prima linea per circa otto anni, impegnandosi in alcune delle più importanti indagini svolte in provincia nell’ultimo decennio.
E’ stato lui, solo per fare l’esempio più recente, a seguire ora per ora le indagini sull’efferata uccisione dei coniugi Burgato avvenuta il 19 agosto 2012 e a riuscire, dopo meno di un mese, a incastrare i due assassini. Ma il capitano Pasquariello ha conquistato anche numerosi successi nell’ambito della lotta al traffico di sostanze stupefacenti e ai reati contro il patrimonio (nel 2004, dopo 5 anni di indagine, portò a termine una maxi-operazione in cui erano state arrestate più di 200 persone, quasi tutte di etnia rom, per una serie di furti e rapine).
Il capitano Fabio Pasquariello, è stato destinato ad assumere il Comando del Nucleo Investigativo provinciale di via Dell'Istria, proveniente dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Udine.
E’ questo uno dei cambi di alcuni ufficiali del Comando Provinciale Carabinieri di Trieste: il capitano Fabrizio Pinori, dal Comando della Compagnia di Aurisina è stato destinato ad assumere l'incarico di comandante della Compagnia di Muggia.
Il capitano Luciano Summo, dal Comando del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trieste è stato destinato ad assumere l'incarico di comandante della Compagnia di Aurisina.
Il capitano Filippo Sautto, dal Comando del Nucleo Informativo del Comando Provinciale di Trieste è stato destinato ad assumere l'incarico di comandante della Compagnia di Latisana.
Il capitano Maurizio Funari, dal Comando della Compagnia di Muggia è stato destinato ad un incarico interforze. Il capitano Nicola Guercia, è stato destinato ad assumere il comando del Nucleo Informativo provinciale di via Dell'Istria, proveniente dal Nucleo Operativo e Radiomobile di La Spezia.
(a.r.)
Fonte: Messaggeroveneto: 11 settembre 2013