I carabinieri dell’Anc dalla “quasi” centenaria Luigia Fabbroni.
Non conoscono sosta le attività sociali dell’Associazione nazionale carabinieri di Latisana. In particolare la Sezione Anc da diverso tempo si sta dedicando alla cura e all’attenzione degli anziani, sia essi legati al nostro sodalizio che semplici amici e cittadini della piccola realtà friulana.
Nello specifico lo scorso 13 luglio, in concomitanza con l’istituzione dell’Arma dei carabinieri, Franco, socio simpatizzante, ha raccolto il desiderio della propria mamma Luigia Fabbroni, nata il 13 luglio 1923, di festeggiare il suo 99°compleanno e l’ingresso nel 100° anno di vita, insieme ai carabinieri di Gorgo di Latisana.
Poichè nella piccola frazione in cui vive la signora Luigia non vi è alcuna stazione dei carabinieri, la richiesta è giunta alla nostra sezione Anc di Latisana, che proprio in quel luogo ha stabilito la propria sede.
Immediata è stata l’adesione a soddisfare la richiesta dell’anziana donna e prontamente, insieme al socio volontario più anziano della sezione Livio Morsanutto, il presidente Giovanni Doretto si è recato presso l’abitazione della signora Luigia e con i suoi familiari ha potuto esaudire il suo desiderio di festeggiare il suo compleanno insieme ai “suoi carabinieri”.
Non sono mancati dolci e un buon prosecco e alla signora Luigia è stato consegnato il calendario dell’Arma dei carabinieri insieme ad un “cadeaux” relativo alla inaugurazione del primo monumento in Italia dedicato ai corazzieri eretto in Muzzana del Turgnano, cui la sezione Anc è stata parte protagonista.
I carabinieri dell’Anc dalla “quasi” centenaria Luigia Fabbroni.
Non conoscono sosta le attività sociali dell’Associazione nazionale carabinieri di Latisana. In particolare la Sezione Anc da diverso tempo si sta dedicando alla cura e all’attenzione degli anziani, sia essi legati al nostro sodalizio che semplici amici e cittadini della piccola realtà friulana.
Nello specifico lo scorso 13 luglio, in concomitanza con l’istituzione dell’Arma dei carabinieri, Franco, socio simpatizzante, ha raccolto il desiderio della propria mamma Luigia Fabbroni, nata il 13 luglio 1923, di festeggiare il suo 99°compleanno e l’ingresso nel 100° anno di vita, insieme ai carabinieri di Gorgo di Latisana.
Poichè nella piccola frazione in cui vive la signora Luigia non vi è alcuna stazione dei carabinieri, la richiesta è giunta alla nostra sezione Anc di Latisana, che proprio in quel luogo ha stabilito la propria sede.
Immediata è stata l’adesione a soddisfare la richiesta dell’anziana donna e prontamente, insieme al socio volontario più anziano della sezione Livio Morsanutto, il presidente Giovanni Doretto si è recato presso l’abitazione della signora Luigia e con i suoi familiari ha potuto esaudire il suo desiderio di festeggiare il suo compleanno insieme ai “suoi carabinieri”.
Non sono mancati dolci e un buon prosecco e alla signora Luigia è stato consegnato il calendario dell’Arma dei carabinieri insieme ad un “cadeaux” relativo alla inaugurazione del primo monumento in Italia dedicato ai corazzieri eretto in Muzzana del Turgnano, cui la sezione Anc è stata parte protagonista.
Oggi è un giorno triste per tutta la Protezione Civile della Regione Autonoma FVG e l’Associazione Nazionale Carabinieri del Friuli Venezia Giulia per la prematura scomparsa di Fausto Simonelli.
Non siamo soliti pubblicare questo tipo di messaggi, – fanno sapere con una nota dalla Protezione Civile di San Daniele del Friuli – ma per qualche settimana abbiamo avuto l’onore di condividere le strade di San Daniele ed è doveroso un semplice grazie.
La foto lo ritrae sulla sinistra nella nostra sede, – proseguono – mentre ci confrontavamo per la distribuzione delle mascherine, in uno dei momenti più difficili del nostro recente passato. Ha un significato speciale questa immagine, rappresenta tutto. Questa scena si è ripetuta per settimane, mentre si organizzava le uscite delle squadre, spesso diventate miste tra le divise gialle e blu e quelle rosse e blu. Abbiamo fatto la nostra parte assieme, abbiamo trovato una persona generosa, disponibile e nonostante il suo ruolo ha preso il suo zaino, il suo elenco di vie ed è venuto casa per casa. Abbiamo condiviso un’esperienza, lasciandoci con la promessa di ritrovarci quando tutto questo fosse finito. Non sarà possibile, ma d’ora in poi avremo un motivo in più per tenere alto il nome della Protezione civile in tutte le sue forme ed associazioni. Ricorderemo questi momenti con grande piacere ed anche l’innata simpatia che ha spesso rallegrato un periodo complesso. Grazie per averci sostenuto ed aiutato.
Oggi è un giorno triste per tutta la Protezione Civile della Regione Autonoma FVG e l’Associazione Nazionale Carabinieri del Friuli Venezia Giulia per la prematura scomparsa di Fausto Simonelli.
Non siamo soliti pubblicare questo tipo di messaggi, – fanno sapere con una nota dalla Protezione Civile di San Daniele del Friuli – ma per qualche settimana abbiamo avuto l’onore di condividere le strade di San Daniele ed è doveroso un semplice grazie.
La foto lo ritrae sulla sinistra nella nostra sede, – proseguono – mentre ci confrontavamo per la distribuzione delle mascherine, in uno dei momenti più difficili del nostro recente passato. Ha un significato speciale questa immagine, rappresenta tutto. Questa scena si è ripetuta per settimane, mentre si organizzava le uscite delle squadre, spesso diventate miste tra le divise gialle e blu e quelle rosse e blu. Abbiamo fatto la nostra parte assieme, abbiamo trovato una persona generosa, disponibile e nonostante il suo ruolo ha preso il suo zaino, il suo elenco di vie ed è venuto casa per casa. Abbiamo condiviso un’esperienza, lasciandoci con la promessa di ritrovarci quando tutto questo fosse finito. Non sarà possibile, ma d’ora in poi avremo un motivo in più per tenere alto il nome della Protezione civile in tutte le sue forme ed associazioni. Ricorderemo questi momenti con grande piacere ed anche l’innata simpatia che ha spesso rallegrato un periodo complesso. Grazie per averci sostenuto ed aiutato.
Manuel Damian prestava servizio alla stazione di Lignano Sabbiadoro Lascia la moglie e due figli. Originario di Pordenone, abitava a Paludo di Latisana
Strappato alla vita da un malore fatale. È morto così Manuel Damian, brigadiere dei carabinieri appena quarantottenne. Una tragedia che si è consumata in casa, a Paludo di Latisana, nella mattinata di ieri.
In servizio da qualche tempo alla stazione di Lignano Sabbiadoro, ieri mattina il brigadiere Damian non era di turno e si trovava a casa, in compagni del figlio più giovane.
È toccato proprio al ragazzino accorgersi di quanto era accaduto al papà, che da troppo tempo non dava più risposta, dopo essere entrato nella stanza da bagno per prepararsi.
Immediato l’allarme e sul posto è arrivato personale medico del servizio dell’emergenza regionale. Agli occhi dei medici la tragedia è apparsa subito chiara e dopo i primi accertamenti hanno soltanto potuto constatare la morte del carabiniere, stroncato da un malore, molto probabilmente un infarto, come confermato anche dal magistrato di turno che d’ufficio ha deciso di non disporre ulteriori accertamenti.
Originario di Pordenone, Manuel Damian prima di essere assegnato alla stazione di Lignano Sabbiadoro era stato in servizio nella caserma Latisana e successivamente per alcuni anni anche alla territoriale di Palazzolo dello Stella.
Ieri mattina l’uomo si trovava nella sua abitazione di Paludo assieme al figlio, mentre l’altra figlia non era in casa come la moglie Barbara Pitton, al lavoro al bar Alla Ferrovia, il locale vicino alla stazione dei treni.
Quando è stata raggiunta dalla notizia del malore che aveva colpito Manuel la donna è corsa subito a casa, ma ormai non c’era più nulla da fare.
Il saluto che si erano scambiati al mattino prima di uscire è rimasto l’ultimo per la coppia che si era unita in matrimonio nel 2003.
Ieri mattina quel viavai insolito di soccorsi e auto dei carabinieri fuori della villetta di via Casasola non è passato inosservato. E presto nella località si è diffusa la tragica notizia di quanto era appena accaduto a quel carabiniere, sempre così cordiale e discreto, così legato alla divisa e allo stesso tempo completamente dedito alla sua bella famiglia, con la quale trascorreva ogni momento libero dal lavoro.
Nella caserma dei carabinieri di via Gaspari ieri c’era poca voglia di parlare, solamente occhi lucidi, mentre le parole restano bloccate da un nodo alla gola.
«Siamo tutti sconvolti e addolorati», è l’unica frase che riesce a dire il maggiore Nicola Guercia, comandante della compagnia carabinieri di Latisana. E mentre parla il pensiero subito va al collega che soltanto da poche ore non c’è più.
La data del funerale di Manuel Damian ancora non è stata resa nota, probabilmente sarà decisa soltanto all’inizio della prossima settimana.
(( Il Funerale si è svolto Giovedì 06 - 2020 alle ore 15 presso il Duomo di Latisana ))
Manuel Damian prestava servizio alla stazione di Lignano Sabbiadoro Lascia la moglie e due figli. Originario di Pordenone, abitava a Paludo di Latisana
Strappato alla vita da un malore fatale. È morto così Manuel Damian, brigadiere dei carabinieri appena quarantottenne. Una tragedia che si è consumata in casa, a Paludo di Latisana, nella mattinata di ieri.
In servizio da qualche tempo alla stazione di Lignano Sabbiadoro, ieri mattina il brigadiere Damian non era di turno e si trovava a casa, in compagni del figlio più giovane.
È toccato proprio al ragazzino accorgersi di quanto era accaduto al papà, che da troppo tempo non dava più risposta, dopo essere entrato nella stanza da bagno per prepararsi.
Immediato l’allarme e sul posto è arrivato personale medico del servizio dell’emergenza regionale. Agli occhi dei medici la tragedia è apparsa subito chiara e dopo i primi accertamenti hanno soltanto potuto constatare la morte del carabiniere, stroncato da un malore, molto probabilmente un infarto, come confermato anche dal magistrato di turno che d’ufficio ha deciso di non disporre ulteriori accertamenti.
Originario di Pordenone, Manuel Damian prima di essere assegnato alla stazione di Lignano Sabbiadoro era stato in servizio nella caserma Latisana e successivamente per alcuni anni anche alla territoriale di Palazzolo dello Stella.
Ieri mattina l’uomo si trovava nella sua abitazione di Paludo assieme al figlio, mentre l’altra figlia non era in casa come la moglie Barbara Pitton, al lavoro al bar Alla Ferrovia, il locale vicino alla stazione dei treni.
Quando è stata raggiunta dalla notizia del malore che aveva colpito Manuel la donna è corsa subito a casa, ma ormai non c’era più nulla da fare.
Il saluto che si erano scambiati al mattino prima di uscire è rimasto l’ultimo per la coppia che si era unita in matrimonio nel 2003.
Ieri mattina quel viavai insolito di soccorsi e auto dei carabinieri fuori della villetta di via Casasola non è passato inosservato. E presto nella località si è diffusa la tragica notizia di quanto era appena accaduto a quel carabiniere, sempre così cordiale e discreto, così legato alla divisa e allo stesso tempo completamente dedito alla sua bella famiglia, con la quale trascorreva ogni momento libero dal lavoro.
Nella caserma dei carabinieri di via Gaspari ieri c’era poca voglia di parlare, solamente occhi lucidi, mentre le parole restano bloccate da un nodo alla gola.
«Siamo tutti sconvolti e addolorati», è l’unica frase che riesce a dire il maggiore Nicola Guercia, comandante della compagnia carabinieri di Latisana. E mentre parla il pensiero subito va al collega che soltanto da poche ore non c’è più.
La data del funerale di Manuel Damian ancora non è stata resa nota, probabilmente sarà decisa soltanto all’inizio della prossima settimana.
(( Il Funerale si è svolto Giovedì 06 - 2020 alle ore 15 presso il Duomo di Latisana ))
Si terrà venerdì a Palazzo Chigi un tavolo tecnico tra governo e parti sociali sul tema. I sindacati sperano di portare a casa una revisione più favorevole per la classe media.
Il Governo Pd-M5S potrebbe rimettere le mani sul meccanismo di rivalutazione degli assegni pensionistici per i pensionati della classe media. Venerdì prossimo a Palazzo Chigi governo e sindacati terranno un tavolo tecnico sul tema in vista della presentazione della legge di bilancio per il 2020. I margini di manovra sono incerti ma il nuovo esecutivo vorrebbe dare un segnale anche sul comparto pensioni con un occhio di riguardo alle classi di pensionati che maggiormente hanno pagato il conto delle precedenti manovre.
Nel 2019 sarebbe dovuto tornare in vigore il sistema di rivalutazione quasi pieno degli assegni, precedente all'introduzione della Legge Fornero, con il quale viene applicata una piccola riduzione dell’aumento riconosciuto, ma solo per le fasce di pensione che superano una certa soglia. Lo scorso Governo, tuttavia, ha riconfermato il meccanismo più penalizzante in vigore sino al 2018 per ulteriori tre anni in modo da reperire risorse economiche da destinare alla quota 100 e al reddito di cittadinanza.
Se infatti l'indicizzazione è stata confermata in misura piena sino per gli assegni sino a tre volte il minimo (circa 1520 euro lordi al mese); per gli assegni superiori a tale cifra le fasce di indicizzazione sono state rimodulate tra il 97% ed il 40% (si veda tabella) erodendo il potere d'acquisto della classe media.
Peraltro con la conferma del precedente meccanismo ha formato oggetto di proroga sino al 31.12.2021 anche lo stratagemma in base al quale gli assegni vengono rivalutati per singolo scaglione in base all'importo complessivo della pensione, e non più per diversi scaglioni in base alle fasce d'importo della pensione. Un meccanismo occulto che erode ulteriormente la misura del trattamento pensionistico rispetto alle più generose regole applicate in passato.
La norma introdotta con la scorsa manovra prevedeva risparmi per 253 milioni nel 2019, 742 nel 2020 e 1,2 miliardi nel 2021: risorse a cui si dovrà almeno parzialmente rinunciare in caso di marcia indietro.
Sul fronte pensioni il Governo, comunque, intende confermare la quota 100 con 62 anni e 38 di contributi sino alla sua scadenza naturale, cioè sino al 2021; da sciogliere ancora, invece, la proroga della sperimentazione dell'opzione donna, dell'ape sociale e l'introduzione della pensione di garanzia.
Si terrà venerdì a Palazzo Chigi un tavolo tecnico tra governo e parti sociali sul tema. I sindacati sperano di portare a casa una revisione più favorevole per la classe media.
Il Governo Pd-M5S potrebbe rimettere le mani sul meccanismo di rivalutazione degli assegni pensionistici per i pensionati della classe media. Venerdì prossimo a Palazzo Chigi governo e sindacati terranno un tavolo tecnico sul tema in vista della presentazione della legge di bilancio per il 2020. I margini di manovra sono incerti ma il nuovo esecutivo vorrebbe dare un segnale anche sul comparto pensioni con un occhio di riguardo alle classi di pensionati che maggiormente hanno pagato il conto delle precedenti manovre.
Nel 2019 sarebbe dovuto tornare in vigore il sistema di rivalutazione quasi pieno degli assegni, precedente all'introduzione della Legge Fornero, con il quale viene applicata una piccola riduzione dell’aumento riconosciuto, ma solo per le fasce di pensione che superano una certa soglia. Lo scorso Governo, tuttavia, ha riconfermato il meccanismo più penalizzante in vigore sino al 2018 per ulteriori tre anni in modo da reperire risorse economiche da destinare alla quota 100 e al reddito di cittadinanza.
Se infatti l'indicizzazione è stata confermata in misura piena sino per gli assegni sino a tre volte il minimo (circa 1520 euro lordi al mese); per gli assegni superiori a tale cifra le fasce di indicizzazione sono state rimodulate tra il 97% ed il 40% (si veda tabella) erodendo il potere d'acquisto della classe media.
Peraltro con la conferma del precedente meccanismo ha formato oggetto di proroga sino al 31.12.2021 anche lo stratagemma in base al quale gli assegni vengono rivalutati per singolo scaglione in base all'importo complessivo della pensione, e non più per diversi scaglioni in base alle fasce d'importo della pensione. Un meccanismo occulto che erode ulteriormente la misura del trattamento pensionistico rispetto alle più generose regole applicate in passato.
La norma introdotta con la scorsa manovra prevedeva risparmi per 253 milioni nel 2019, 742 nel 2020 e 1,2 miliardi nel 2021: risorse a cui si dovrà almeno parzialmente rinunciare in caso di marcia indietro.
Sul fronte pensioni il Governo, comunque, intende confermare la quota 100 con 62 anni e 38 di contributi sino alla sua scadenza naturale, cioè sino al 2021; da sciogliere ancora, invece, la proroga della sperimentazione dell'opzione donna, dell'ape sociale e l'introduzione della pensione di garanzia.
Vittime del dovere. Così venivano definiti i servitori dello Stato, uccisi per mano terrorista. Erano gli anni di piombo,
Anni di “barricate” dove indossare una divisa voleva dire essere dalla parte sbagliata per chi in quello Stato vedeva il nemico da sovvertire. All’ordine e alla legalità preferiva l’anarchia e la strategia del terrore.
Enea Codotto, appuntato dei Carabinieri, la notte del 5 febbraio 1981 è diventato una “vittima del dovere”, ammazzato nella periferia di Padova da alcuni militanti del gruppo terroristico neofascista Nar, sorpresi dal 25 enne appuntato e dal suo collega, il 23enne Luigi Maronese (anche lui ucciso quella notte), mentre tentavano di recuperare un borsone di armi precedentemente nascoste.
Durante il conflitto a fuoco, prima di morire, Codotto riuscì a ferire il terrorista Valerio Fioravanti, latitante di spicco della formazione, arrestato dopo quella notte e con lui molti altri componenti del gruppo eversivo, fra i quali Francesca Mambro.
Un gesto che valse ai due carabinieri la medaglia d’oro al valor militare e che ogni anno viene ricordato nella piccola frazione di Gorgo, paese natale di Codotto, con una cerimonia nella chiesa parrocchiale e con la deposizione di una corona ai piedi della tomba dove riposa Enea Codotto.
A rendere ancora più solenne la cerimonia, la presenza del Comandante Provinciale dell’Arma, colonnello, Alfredo Vacca, intervenuto davanti a una folta rappresentanza di Carabinieri in congedo e in servizio, provenienti dalle sei Stazioni territoriali della giurisdizione della Compagnia di Latisana, guidata dal Maggiore, Nicola Guercia.
La caserma di Latisana come quella di Bibione è intitolata all’appuntato Codotto: nella cittadina turistica veneta qualche anno prima della sua uccisione il Carabinieri Codotto era intervenuto nel corso di una rapina permettendo l’arresto dei malviventi.
«È un nostro preciso compito ricordare chi ha dato la vita per lo Stato, ancor più in questi tempi nei quali siamo disorientati e non sappiamo dare il giusto valore alla vita», queste le parole del sindaco di Latisana, Daniele Galizio, che nel suo intervento durante la cerimonia nella chiesa di Gorgo ha rivolto un particolare saluto ai tanti rappresentanti dell’Arma.
La preghiera del Carabiniere e il canto della Virgo Fidelis, hanno chiuso la cerimonia, alla quale erano presenti i labari di diverse sezioni dell’Anac e di altre associazioni d’arma.
Vittime del dovere. Così venivano definiti i servitori dello Stato, uccisi per mano terrorista. Erano gli anni di piombo,
Anni di “barricate” dove indossare una divisa voleva dire essere dalla parte sbagliata per chi in quello Stato vedeva il nemico da sovvertire. All’ordine e alla legalità preferiva l’anarchia e la strategia del terrore.
Enea Codotto, appuntato dei Carabinieri, la notte del 5 febbraio 1981 è diventato una “vittima del dovere”, ammazzato nella periferia di Padova da alcuni militanti del gruppo terroristico neofascista Nar, sorpresi dal 25 enne appuntato e dal suo collega, il 23enne Luigi Maronese (anche lui ucciso quella notte), mentre tentavano di recuperare un borsone di armi precedentemente nascoste.
Durante il conflitto a fuoco, prima di morire, Codotto riuscì a ferire il terrorista Valerio Fioravanti, latitante di spicco della formazione, arrestato dopo quella notte e con lui molti altri componenti del gruppo eversivo, fra i quali Francesca Mambro.
Un gesto che valse ai due carabinieri la medaglia d’oro al valor militare e che ogni anno viene ricordato nella piccola frazione di Gorgo, paese natale di Codotto, con una cerimonia nella chiesa parrocchiale e con la deposizione di una corona ai piedi della tomba dove riposa Enea Codotto.
A rendere ancora più solenne la cerimonia, la presenza del Comandante Provinciale dell’Arma, colonnello, Alfredo Vacca, intervenuto davanti a una folta rappresentanza di Carabinieri in congedo e in servizio, provenienti dalle sei Stazioni territoriali della giurisdizione della Compagnia di Latisana, guidata dal Maggiore, Nicola Guercia.
La caserma di Latisana come quella di Bibione è intitolata all’appuntato Codotto: nella cittadina turistica veneta qualche anno prima della sua uccisione il Carabinieri Codotto era intervenuto nel corso di una rapina permettendo l’arresto dei malviventi.
«È un nostro preciso compito ricordare chi ha dato la vita per lo Stato, ancor più in questi tempi nei quali siamo disorientati e non sappiamo dare il giusto valore alla vita», queste le parole del sindaco di Latisana, Daniele Galizio, che nel suo intervento durante la cerimonia nella chiesa di Gorgo ha rivolto un particolare saluto ai tanti rappresentanti dell’Arma.
La preghiera del Carabiniere e il canto della Virgo Fidelis, hanno chiuso la cerimonia, alla quale erano presenti i labari di diverse sezioni dell’Anac e di altre associazioni d’arma.
Botte al volontario per rubare l'incasso della Foghera di Pertegada, arrestati in tre - da
valvasev
I rapinatori hanno schiaffeggiato e preso per il collo uno degli organizzatori, portato al pronto soccorso
LATISANA. L’obiettivo era il registratore di cassa, con dentro l’incasso di una serata che ha richiamato centinaia di persone da tutta la regione e non solo.
Tre uomini, due residenti a Latisana e uno nel vicino Comune di San Michele al Tagliamento, sono stati arrestati in flagranza di reato per tentata rapina, lesioni e violenza. Ferito, per fortuna non in modo grave, e medicato al pronto soccorso un volontario dell’associazione “Amici della Foghera Tal Timent”, che è stato schiaffeggiato con particolare violenza, spinto a terra e preso per il collo. Sette i giorni di prognosi per lui.
È successo nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 gennaio, attorno alle 3, a Pertegada, in piazza Santo Spirito, dove era in pieno svolgimento la tradizionale festa della “Foghera tal Timent”. Nei guai sono finiti Omar Prataviera, 42 anni, residente a Latisana, Davide Lazzarini, 33 anni, di Latisana, e Cristian Ferrari, 42 anni, di San Michele al Tagliamento. Sono stati portati in carcere. Martedì 7 gennaio, ci sarà l’udienza per direttissima.
Erano circa le 3. I volontari dell’associazioni stavano iniziando a smontare le attrezzature. In piazza c’erano ancora diverse persone. Il registratore di cassa era stato collocato sul retro del chiosco, in una zona nascosta proprio per evitare eventuali furti, peraltro già accaduti negli anni passati.
A un certo punto i tre uomini sono entrati in azione. Mentre uno faceva da palo, cercando di distrarre i volontari, gli altri due complici, pensando di non essere visti, si sono diretti subito verso il retro del chiosco con l’intento di impossessarsi del registratore di cassa. Proprio in quel momento, uno degli organizzatori, che stava aiutando a smontare le attrezzature, li ha notati mentre cercavano di rubare. È successo tutto in pochi minuti. "Cosa state facendo?" ha urlato il volontario.
I rapinatori, a quel punto, si sono avvicinati all’uomo e, dopo averlo schiaffeggiato con particolare violenza al volto, lo hanno preso per il collo e spinto a terra. Poi, tutti e tre, sono saliti a bordo di una macchina e sono fuggiti sgommando lungo la strada sterrata dietro l’argine del fiume Tagliamento.
Immediata la chiamata al 118 e alle forze dell’ordine. I carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia Latisana, guidata dal comandante interinale luogotenente Marino Marinello, si trovavano in zona, dove peraltro, domenica 5 gennaio, ci sono stati alcuni tentativi di furto all’interno di alcune case, per alcuni controlli preventivi e sono accorsi tempestivamente.
C’è stato un inseguimento durato un centinaio di metri. I militari dell’Arma sono riusciti a bloccare i rapinatori, che sono stati portati in caserma per essere identificati. Il ferito, nel frattempo, è stato portato al pronto soccorso del vicino ospedale di Latisana. L’uomo, dopo essere stato medicato e dimesso, si è recato in caserma, accompagnato da altri organizzatori, e ha riconosciuto gli autori della tentata rapina.
Il pubblico ministero di turno, Giorgio Milillo, informato, ha disposto l’accompagnamento in carcere.
I rapinatori hanno schiaffeggiato e preso per il collo uno degli organizzatori, portato al pronto soccorso
LATISANA. L’obiettivo era il registratore di cassa, con dentro l’incasso di una serata che ha richiamato centinaia di persone da tutta la regione e non solo.
Tre uomini, due residenti a Latisana e uno nel vicino Comune di San Michele al Tagliamento, sono stati arrestati in flagranza di reato per tentata rapina, lesioni e violenza. Ferito, per fortuna non in modo grave, e medicato al pronto soccorso un volontario dell’associazione “Amici della Foghera Tal Timent”, che è stato schiaffeggiato con particolare violenza, spinto a terra e preso per il collo. Sette i giorni di prognosi per lui.
È successo nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 gennaio, attorno alle 3, a Pertegada, in piazza Santo Spirito, dove era in pieno svolgimento la tradizionale festa della “Foghera tal Timent”. Nei guai sono finiti Omar Prataviera, 42 anni, residente a Latisana, Davide Lazzarini, 33 anni, di Latisana, e Cristian Ferrari, 42 anni, di San Michele al Tagliamento. Sono stati portati in carcere. Martedì 7 gennaio, ci sarà l’udienza per direttissima.
Erano circa le 3. I volontari dell’associazioni stavano iniziando a smontare le attrezzature. In piazza c’erano ancora diverse persone. Il registratore di cassa era stato collocato sul retro del chiosco, in una zona nascosta proprio per evitare eventuali furti, peraltro già accaduti negli anni passati.
A un certo punto i tre uomini sono entrati in azione. Mentre uno faceva da palo, cercando di distrarre i volontari, gli altri due complici, pensando di non essere visti, si sono diretti subito verso il retro del chiosco con l’intento di impossessarsi del registratore di cassa. Proprio in quel momento, uno degli organizzatori, che stava aiutando a smontare le attrezzature, li ha notati mentre cercavano di rubare. È successo tutto in pochi minuti. "Cosa state facendo?" ha urlato il volontario.
I rapinatori, a quel punto, si sono avvicinati all’uomo e, dopo averlo schiaffeggiato con particolare violenza al volto, lo hanno preso per il collo e spinto a terra. Poi, tutti e tre, sono saliti a bordo di una macchina e sono fuggiti sgommando lungo la strada sterrata dietro l’argine del fiume Tagliamento.
Immediata la chiamata al 118 e alle forze dell’ordine. I carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia Latisana, guidata dal comandante interinale luogotenente Marino Marinello, si trovavano in zona, dove peraltro, domenica 5 gennaio, ci sono stati alcuni tentativi di furto all’interno di alcune case, per alcuni controlli preventivi e sono accorsi tempestivamente.
C’è stato un inseguimento durato un centinaio di metri. I militari dell’Arma sono riusciti a bloccare i rapinatori, che sono stati portati in caserma per essere identificati. Il ferito, nel frattempo, è stato portato al pronto soccorso del vicino ospedale di Latisana. L’uomo, dopo essere stato medicato e dimesso, si è recato in caserma, accompagnato da altri organizzatori, e ha riconosciuto gli autori della tentata rapina.
Il pubblico ministero di turno, Giorgio Milillo, informato, ha disposto l’accompagnamento in carcere.
Fatti saltare due sportelli bancomat a Latisana e a Palazzolo dello Stella - da
valvasev
A finire nel mirino dei ladri sono finite le filiali di Prima Cassa Fvg e di Banca di Cividale
LATISANA – Doppio colpo ai bancomat del Friuli nella notte tra venerdì 19 e sabato 20 ottobre. Dopo il furto fallito nei giorni scorsi a Lestizza, a finire nel mirino dei ladri sono finite le filiali di Prima Cassa Fvg a Palazzolo dello Stella e di Banca di Cividale a Latisana. Gli sportelli automatici sono stati saltare con l’esplosivo provocando danni ingenti alle due banche. Ancora da quantificare il valore del bottino.
Sul posto, subito dopo le esplosioni, si sono portati gli agenti del Corpo Vigili Notturni e i carabinieri. Sono proprio questi ultimi a occuparsi delle indagini per dare un nome ai ladri. I due colpi sono stati messi a segno in successione: verso le 3 a Palazzolo, poco dopo a Latisana.
A finire nel mirino dei ladri sono finite le filiali di Prima Cassa Fvg e di Banca di Cividale
LATISANA – Doppio colpo ai bancomat del Friuli nella notte tra venerdì 19 e sabato 20 ottobre. Dopo il furto fallito nei giorni scorsi a Lestizza, a finire nel mirino dei ladri sono finite le filiali di Prima Cassa Fvg a Palazzolo dello Stella e di Banca di Cividale a Latisana. Gli sportelli automatici sono stati saltare con l’esplosivo provocando danni ingenti alle due banche. Ancora da quantificare il valore del bottino.
Sul posto, subito dopo le esplosioni, si sono portati gli agenti del Corpo Vigili Notturni e i carabinieri. Sono proprio questi ultimi a occuparsi delle indagini per dare un nome ai ladri. I due colpi sono stati messi a segno in successione: verso le 3 a Palazzolo, poco dopo a Latisana.
Furto sventato al mercato di Lignano - da
valvasev
Sono stati i volontari dell’Associazione Carabinieri, vere sentinelle del territorio, a fermare i ladri
Si dice che un Carabiniere rimane tale anche quando va in pensione. E’ il principio al quale si ispira l’Associazione nazionale Carabinieri, che vede schierati sul territorio centinaia di volontari a supporto delle Forze dell’ordine. Come nel caso della Sezione di Lignano Sabbiadoro, gruppo che schiera 20 elementi, ex uomini dell’Arma ma anche simpatizzanti (che, prima di entrare a far parte della squadra, hanno partecipato a corsi su codice della strada, primo soccorso e allertamento per la prevenzione degli incendi).
Preziose sentinelle presenti costantemente al mercato del lunedì: un vero deterrente per chi, fra le bancarelle, passeggia per dare vita a borseggi. Come nel caso di due giorni fa, quando i volontari hanno assistito all’urto volontario con una turista tedesca, con il chiaro intento di sottrarle il portafoglio.
Operazione riuscita a metà visto che, poi, le due malviventi e altrettanti complici sono stati bloccati e consegnati ai Carabinieri della stazione di Lignano, mentre il portafoglio è stato ritrovato in un cassonetto delle immondizie. Fra i quattro fermati c’era una donna di nazionalità ceca destinataria di un ordine di cattura. E i fermati, si è appurato grazie alle indagini, avevano colpito anche in un supermercato. Le vittime li hanno riconosciuti in caserma mentre stavano presentando denuncia.
La settimana prima sempre i Carabinieri in congedo avevano supportato la Polizia locale nel sequestro di merce contraffatta esposta al mercato da cinesi. Un intervento nel rispetto di una convenzione fra Anc e Comune, voluta dal Prefetto nel 2014 per arginare i fenomeni dell’abusivismo commerciale, ora in netto calo soprattutto sotto l’ombrellone. Compiti di osservazione preziosi per chi deve contrastare il fenomeno, grazie a uomini che, anche in quiescenza, hanno mantenuto il loro piglio e la voglia di garantire la sicurezza del prossimo.
NB: del webmaster: - Visto la pochezza informativa di certi giornalisti, il video sotto da una descrizione perfetta di come si sono svolti i fatti.
Sono stati i volontari dell’Associazione Carabinieri, vere sentinelle del territorio, a fermare i ladri
Si dice che un Carabiniere rimane tale anche quando va in pensione. E’ il principio al quale si ispira l’Associazione nazionale Carabinieri, che vede schierati sul territorio centinaia di volontari a supporto delle Forze dell’ordine. Come nel caso della Sezione di Lignano Sabbiadoro, gruppo che schiera 20 elementi, ex uomini dell’Arma ma anche simpatizzanti (che, prima di entrare a far parte della squadra, hanno partecipato a corsi su codice della strada, primo soccorso e allertamento per la prevenzione degli incendi).
Preziose sentinelle presenti costantemente al mercato del lunedì: un vero deterrente per chi, fra le bancarelle, passeggia per dare vita a borseggi. Come nel caso di due giorni fa, quando i volontari hanno assistito all’urto volontario con una turista tedesca, con il chiaro intento di sottrarle il portafoglio.
Operazione riuscita a metà visto che, poi, le due malviventi e altrettanti complici sono stati bloccati e consegnati ai Carabinieri della stazione di Lignano, mentre il portafoglio è stato ritrovato in un cassonetto delle immondizie. Fra i quattro fermati c’era una donna di nazionalità ceca destinataria di un ordine di cattura. E i fermati, si è appurato grazie alle indagini, avevano colpito anche in un supermercato. Le vittime li hanno riconosciuti in caserma mentre stavano presentando denuncia.
La settimana prima sempre i Carabinieri in congedo avevano supportato la Polizia locale nel sequestro di merce contraffatta esposta al mercato da cinesi. Un intervento nel rispetto di una convenzione fra Anc e Comune, voluta dal Prefetto nel 2014 per arginare i fenomeni dell’abusivismo commerciale, ora in netto calo soprattutto sotto l’ombrellone. Compiti di osservazione preziosi per chi deve contrastare il fenomeno, grazie a uomini che, anche in quiescenza, hanno mantenuto il loro piglio e la voglia di garantire la sicurezza del prossimo.
NB: del webmaster: - Visto la pochezza informativa di certi giornalisti, il video sotto da una descrizione perfetta di come si sono svolti i fatti.
Pentecoste 2018 a Lignano; il Repotage - da
valvasev
Notte di alcol ed eccessi L'invasione dei "Barbari"
Multe a 11 giovani per ubriachezza, 4 feriti in risse. Numeri ridotti rispetto al 2017
Il sindaco: fatti passi avanti, ma resta il problema culturale di chi cerca solo lo sballo
«Drink, bere, ok?». La caraffa di superalcolico si svuota in pochi minuti. Qualche grido di gioia precede il lancio nella vicina fontana. La prossima è già stata ordinata al barman. Ne seguirà un’altra e un’altra ancora. È una notte che trasuda di alcol quella vissuta sabato a Lignano. E questa Pentecoste, partita sottotono, si accende con migliaia di giovani d’Oltralpe. Le 23 sono passate da poco. In via Centrale, accanto al negozio Bijoux Dany, un ragazzo è disteso a terra.Ubriaco a tal punto da non riuscire a rispondere agli agenti della polizia locale. L’ambulanza avanza tra la folla e lo porta al pronto soccorso di via Tarvisio.
All’alba saranno 11 i ragazzi austriaci sanzionati per ubriachezza. E tre i fogli di via con divieto di ritorno per due anni a Lignano notificati: per due giovani coinvolti in aggressioni, uno dei quali ha opposto resistenza a un agente della polizia di Stato. Il terzo, invece, ha sfidato e spintonato il vicecomandante della polizia locale Stefano Blaseotto. Sono le 21.45. Un gruppo di giovani,in via Aquileia, gira trasportando un apparecchio da cui trasmette musica ad alto volume. Viene fermato dal vicecomandante ma lui reagisce e spintona anche un’altra agente. Intanto un connazionale viene fermato mentre, incitato dagli amici, si arrampica su un palo del divieto di accesso. A fine serata saranno quattro le aggressioni. Spintoni e pugni. Due giovani vengono trasferiti all’ospedale di Latisana per una presunta frattura al naso e per un trauma facciale, altri due sono medicati nel pronto soccorso della località. In tutto saranno 13 gli interventi degli operatori del 118 della struttura lignanese. Dalle vie del centro agli appartamenti la festa continua. Nei locali come nelle terrazze con bottiglie e cocktail fai da te. Una ventina le segnalazioni per schiamazzi e grida che arriveranno alla polizia locale coordinata dal comandante Alberto Adami impegnato anche in sequestri di merce abusiva.
Le ore scivolano via veloci. Si canta e si balla in strada. La musica nei locali si spegne all’una e mezza. Ma si continua. Notte di controlli delle forze dell’ordine - 70 le persone identificate e 20 i mezzi ispezionati in tre posti di blocco -, notte di sirene, notte di sballo. In piazza Fontana sono schierati gli agenti della polizia di Stato - presente il dirigente del servizio di ordine pubblico, commissario capo Francesco Leo - supportati dai colleghi del reparto prevenzione crimine di Padova, dagli agenti della polizia austriaca, dai carabinieri e dall’associazione nazionale carabinieri. Scatta la segnalazione e si interviene,senza sosta, fino al mattino.
No, non è un sabato sera come gli altri. Le fontane e le aiuole transennate, cominciano a riempirsi di rifiuti (va detto, in quantità minore rispetto agli scorsi anni). Nei locali la security evita che ogni situazione degeneri. In piazza Fontana, poco prima delle due, interviene subito quando un giovane lancia una sedia: altri connazionali reagiscono con spintoni e buttando altre sedie ma il responsabile viene individuato in pochi istanti. Alle tre di mattina i giovani si spostano in piazza City. C’è chi dorme sdraiato sul marciapiede, chi sulle aiuole, chi tra i parcheggi.
C’è chi aiuta l’amico che ormai si trascina. Il tasso alcolico è alle stelle e l’ambulanza interviene in loro soccorso. Ma non è finita. Continuano, ancora. E ancora bevono. Fino all’alba. E oltre. Alle sette una Fiat riesce a entrare, a tutta velocità a quanto hanno riferito alcuni turisti, nella zona pedonale del lungomare, accanto al cantiere per i lavori di riqualificazione, rovinando una colonnina Telecom e graffiando il muretto di confine con la spiaggia. Dentro c’è un giovane che dorme e che farfuglia di non sapere come è arrivato lì. Dopo aver rimosso il veicolo, si risale ai tre ragazzi che viaggiavano con lui: scatteranno le multe previste dal codice della strada e il pagamento dei danni. Sul posto interviene la polizia locale che nella notte ha sanzionato tre locali: uno in zona City privo delle autorizzazioni per il concerto che aveva organizzato, uno in piazza San Giovanni Bosco dove non è stato rispettato il divieto di fumo al suo interno (sanzione anche per il fumatore) e una pizzeria al taglio in viale Italia per musica a tutto volume alle tre di mattina.
Una lunga notte, quella vissuta nella riviera friulana. Di sballo, certo. Anche se la sensazione è che i danni e le situazioni di eccesso siano state contenute rispetto alla scorsa estate. A confermarlo sono i numeri. Nel 2017 tra venerdì e sabato erano stati 13 i fogli di via, quest’anno 5, e nella notte di sabato erano state 15 le persone sanzionate per ubriachezza. E questo, per un insieme di fattori. Le misure di sicurezza adottate dalla questura di Udine, la collaborazione dei gestori dei locali sia in termini di sicurezza che di pulizia, le presenze un po’ in calo degli austriaci. A cui si aggiunge la campagna di promozione del sindaco Luca Fanotto e della Lignano Sabbiadoro gestioni, fatta in Austria attraverso la stampa, per veicolare il messaggio di benvenuto a Lignano ma nel rispetto delle regole. «La situazione è migliorata.
Notte di alcol ed eccessi L'invasione dei "Barbari"
Multe a 11 giovani per ubriachezza, 4 feriti in risse. Numeri ridotti rispetto al 2017
Il sindaco: fatti passi avanti, ma resta il problema culturale di chi cerca solo lo sballo
«Drink, bere, ok?». La caraffa di superalcolico si svuota in pochi minuti. Qualche grido di gioia precede il lancio nella vicina fontana. La prossima è già stata ordinata al barman. Ne seguirà un’altra e un’altra ancora. È una notte che trasuda di alcol quella vissuta sabato a Lignano. E questa Pentecoste, partita sottotono, si accende con migliaia di giovani d’Oltralpe. Le 23 sono passate da poco. In via Centrale, accanto al negozio Bijoux Dany, un ragazzo è disteso a terra.Ubriaco a tal punto da non riuscire a rispondere agli agenti della polizia locale. L’ambulanza avanza tra la folla e lo porta al pronto soccorso di via Tarvisio.
All’alba saranno 11 i ragazzi austriaci sanzionati per ubriachezza. E tre i fogli di via con divieto di ritorno per due anni a Lignano notificati: per due giovani coinvolti in aggressioni, uno dei quali ha opposto resistenza a un agente della polizia di Stato. Il terzo, invece, ha sfidato e spintonato il vicecomandante della polizia locale Stefano Blaseotto. Sono le 21.45. Un gruppo di giovani,in via Aquileia, gira trasportando un apparecchio da cui trasmette musica ad alto volume. Viene fermato dal vicecomandante ma lui reagisce e spintona anche un’altra agente. Intanto un connazionale viene fermato mentre, incitato dagli amici, si arrampica su un palo del divieto di accesso. A fine serata saranno quattro le aggressioni. Spintoni e pugni. Due giovani vengono trasferiti all’ospedale di Latisana per una presunta frattura al naso e per un trauma facciale, altri due sono medicati nel pronto soccorso della località. In tutto saranno 13 gli interventi degli operatori del 118 della struttura lignanese. Dalle vie del centro agli appartamenti la festa continua. Nei locali come nelle terrazze con bottiglie e cocktail fai da te. Una ventina le segnalazioni per schiamazzi e grida che arriveranno alla polizia locale coordinata dal comandante Alberto Adami impegnato anche in sequestri di merce abusiva.
Le ore scivolano via veloci. Si canta e si balla in strada. La musica nei locali si spegne all’una e mezza. Ma si continua. Notte di controlli delle forze dell’ordine - 70 le persone identificate e 20 i mezzi ispezionati in tre posti di blocco -, notte di sirene, notte di sballo. In piazza Fontana sono schierati gli agenti della polizia di Stato - presente il dirigente del servizio di ordine pubblico, commissario capo Francesco Leo - supportati dai colleghi del reparto prevenzione crimine di Padova, dagli agenti della polizia austriaca, dai carabinieri e dall’associazione nazionale carabinieri. Scatta la segnalazione e si interviene,senza sosta, fino al mattino.
No, non è un sabato sera come gli altri. Le fontane e le aiuole transennate, cominciano a riempirsi di rifiuti (va detto, in quantità minore rispetto agli scorsi anni). Nei locali la security evita che ogni situazione degeneri. In piazza Fontana, poco prima delle due, interviene subito quando un giovane lancia una sedia: altri connazionali reagiscono con spintoni e buttando altre sedie ma il responsabile viene individuato in pochi istanti. Alle tre di mattina i giovani si spostano in piazza City. C’è chi dorme sdraiato sul marciapiede, chi sulle aiuole, chi tra i parcheggi.
C’è chi aiuta l’amico che ormai si trascina. Il tasso alcolico è alle stelle e l’ambulanza interviene in loro soccorso. Ma non è finita. Continuano, ancora. E ancora bevono. Fino all’alba. E oltre. Alle sette una Fiat riesce a entrare, a tutta velocità a quanto hanno riferito alcuni turisti, nella zona pedonale del lungomare, accanto al cantiere per i lavori di riqualificazione, rovinando una colonnina Telecom e graffiando il muretto di confine con la spiaggia. Dentro c’è un giovane che dorme e che farfuglia di non sapere come è arrivato lì. Dopo aver rimosso il veicolo, si risale ai tre ragazzi che viaggiavano con lui: scatteranno le multe previste dal codice della strada e il pagamento dei danni. Sul posto interviene la polizia locale che nella notte ha sanzionato tre locali: uno in zona City privo delle autorizzazioni per il concerto che aveva organizzato, uno in piazza San Giovanni Bosco dove non è stato rispettato il divieto di fumo al suo interno (sanzione anche per il fumatore) e una pizzeria al taglio in viale Italia per musica a tutto volume alle tre di mattina.
Una lunga notte, quella vissuta nella riviera friulana. Di sballo, certo. Anche se la sensazione è che i danni e le situazioni di eccesso siano state contenute rispetto alla scorsa estate. A confermarlo sono i numeri. Nel 2017 tra venerdì e sabato erano stati 13 i fogli di via, quest’anno 5, e nella notte di sabato erano state 15 le persone sanzionate per ubriachezza. E questo, per un insieme di fattori. Le misure di sicurezza adottate dalla questura di Udine, la collaborazione dei gestori dei locali sia in termini di sicurezza che di pulizia, le presenze un po’ in calo degli austriaci. A cui si aggiunge la campagna di promozione del sindaco Luca Fanotto e della Lignano Sabbiadoro gestioni, fatta in Austria attraverso la stampa, per veicolare il messaggio di benvenuto a Lignano ma nel rispetto delle regole. «La situazione è migliorata.
"Spiagge" piano del Governo contro gli abusivi - da
valvasev
Pronta la direttiva Salvini. Fondi Ue per pagare i controlli sugli ambulanti. Multe a chi compra
ROMA. «Pacchia finita per i vu cumprà tra gli ombrelloni». Dopo il braccio di ferro vinto con il divieto di attraccare nei nostri porti per le navi Ong che trasportano migranti, Matteo Salvini sfodera ora l’ascia di guerra contro venditori ambulanti e produttori di articoli contraffatti.
«Stop all’invasione dei vu cumprà sulle spiagge - ha dichiarato il ministro all’assemblea nazionale della Confesercenti -, ma anche stop alla fabbricazione e diffusione di falsi prodotti griffati».
La direttiva ministeriale “Spiagge sicure”, destinata alle prefetture, sarà pronta a fine mese e lo staff del Viminale sta definendo le linee guida volute dal ministro dell’Interno e vicepremier.
Al centro del progetto c’è il rafforzamento della collaborazione tra forze dell’ordine e la polizia municipale delle zone balneari. E proprio per andare incontro alle esigenze dei sindaci, che avrebbero difficoltà ad attingere dalle casse comunali per potenziare gli organici dei vigili urbani, Salvini pensa di ricorrere ai fondi europei della legalità. Una possibilità tutta da verificare visto che nessun paese Ue attinge ai quei fondi per pagare gli straordinari delle forze dell’ordine. Nell’attesa sono previsti turni a rotazione ed eventuali spostamenti temporanei del personale nelle zone più critiche.
Il leader leghista non è rimasto insensibile al grido d’allarme di Confesercenti che ha denunciato un giro di affari di 22 miliardi di euro nell’abusivismo dei settori commercio e turismo. Con un danno enorme non solo per le imprese che operano nella legalità, ma anche per lo Stato che perde un gettito fiscale e contributivo di 11,5 miliardi di euro. Solo la vendita di abbigliamento, borse e calzature taroccate ammonta a 3,3 miliardi di euro, mentre 2,3 miliardi sono i guadagni di esercizi ricettivi illeciti.
Per questo il titolare del Viminale punta non solo a presidiare i litorali italiani dall’assalto dei venditori ambulanti abusivi, ma anche a monitorare chi affitta loro alloggi e magazzini per la merce. A polizia, carabinieri, ma soprattutto guardia di finanza, il compito di prevenire e reprimere la filiera della contraffazione: dalla produzione allo stoccaggio allo smercio al dettaglio tra lettini e ombrelloni, fino all’occupazione di case messe a disposizione da persone compiacenti.
Rischio contraffazione. Per quanto concerne la fase produttiva di abiti, borse, e altri oggetti taroccati, la vigilanza sarà approfondita in quelle province, come Napoli e Prato, dove la contraffazione è un must. L’allarme della contraffazione è peraltro confermato dalle Fiamme gialle che da gennaio 2017 a maggio 2016 hanno eseguito 15.600 interventi, di cui il 52% sul comparto della contraffazione e il restante 48% sulla tutela del made in Italy, della sicurezza prodotti e della pirateria audiovisiva.
Sono state denunciate 10.486 persone e sequestrati 264,6 milioni di prodotti illegali, quasi 71 milioni e 500mila articoli solo per quanto concerne abiti, borse, scarpe e accessori. L’iniziativa «Spiagge sicure» si profila con una connotazione nuova e più incalzante rispetto a quella degli anni passati - l’esordio risale al 2014 con l’allora ministro Alfano - e che hanno come fulcro un’accelerazione sul ruolo della polizia municipale. Il modello a cui guarda il ministro dell’Interno è targato centrosinistra, perché riguarda le spiagge di Cervia e Milano Marittima, in riviera romagnola, che nulla hanno a che spartire col Carroccio.
Lo scorso anno, Salvini, che ogni anno si concede lì una settimana di ferie con il figlio, le aveva elogiate via Twitter, complimenti ribaditi all’assemblea Confesercenti. Ad attirare l’attenzione del vicepremier c’è il salto di qualità registrato lungo le spiagge di Cervia dove, grazie alla collaborazione tra la Prefettura di Ravenna, le forze dell’ordine, le associazioni di categoria e la cooperativa bagnini, si sono sensibilizzati i turisti per evitare che comprando possano alimentare l’illegalità.
Multe, quindi, non solo a chi acquista capi falsi, ma anche a chi paga per ottenere un massaggio o un tatuaggio in spiaggia.
E sanzioni pure per chi affitta le case dormitorio ai venditori ambulanti non comunitari.
Pronta la direttiva Salvini. Fondi Ue per pagare i controlli sugli ambulanti. Multe a chi compra
ROMA. «Pacchia finita per i vu cumprà tra gli ombrelloni». Dopo il braccio di ferro vinto con il divieto di attraccare nei nostri porti per le navi Ong che trasportano migranti, Matteo Salvini sfodera ora l’ascia di guerra contro venditori ambulanti e produttori di articoli contraffatti.
«Stop all’invasione dei vu cumprà sulle spiagge - ha dichiarato il ministro all’assemblea nazionale della Confesercenti -, ma anche stop alla fabbricazione e diffusione di falsi prodotti griffati».
La direttiva ministeriale “Spiagge sicure”, destinata alle prefetture, sarà pronta a fine mese e lo staff del Viminale sta definendo le linee guida volute dal ministro dell’Interno e vicepremier.
Al centro del progetto c’è il rafforzamento della collaborazione tra forze dell’ordine e la polizia municipale delle zone balneari. E proprio per andare incontro alle esigenze dei sindaci, che avrebbero difficoltà ad attingere dalle casse comunali per potenziare gli organici dei vigili urbani, Salvini pensa di ricorrere ai fondi europei della legalità. Una possibilità tutta da verificare visto che nessun paese Ue attinge ai quei fondi per pagare gli straordinari delle forze dell’ordine. Nell’attesa sono previsti turni a rotazione ed eventuali spostamenti temporanei del personale nelle zone più critiche.
Il leader leghista non è rimasto insensibile al grido d’allarme di Confesercenti che ha denunciato un giro di affari di 22 miliardi di euro nell’abusivismo dei settori commercio e turismo. Con un danno enorme non solo per le imprese che operano nella legalità, ma anche per lo Stato che perde un gettito fiscale e contributivo di 11,5 miliardi di euro. Solo la vendita di abbigliamento, borse e calzature taroccate ammonta a 3,3 miliardi di euro, mentre 2,3 miliardi sono i guadagni di esercizi ricettivi illeciti.
Per questo il titolare del Viminale punta non solo a presidiare i litorali italiani dall’assalto dei venditori ambulanti abusivi, ma anche a monitorare chi affitta loro alloggi e magazzini per la merce. A polizia, carabinieri, ma soprattutto guardia di finanza, il compito di prevenire e reprimere la filiera della contraffazione: dalla produzione allo stoccaggio allo smercio al dettaglio tra lettini e ombrelloni, fino all’occupazione di case messe a disposizione da persone compiacenti.
Rischio contraffazione. Per quanto concerne la fase produttiva di abiti, borse, e altri oggetti taroccati, la vigilanza sarà approfondita in quelle province, come Napoli e Prato, dove la contraffazione è un must. L’allarme della contraffazione è peraltro confermato dalle Fiamme gialle che da gennaio 2017 a maggio 2016 hanno eseguito 15.600 interventi, di cui il 52% sul comparto della contraffazione e il restante 48% sulla tutela del made in Italy, della sicurezza prodotti e della pirateria audiovisiva.
Sono state denunciate 10.486 persone e sequestrati 264,6 milioni di prodotti illegali, quasi 71 milioni e 500mila articoli solo per quanto concerne abiti, borse, scarpe e accessori. L’iniziativa «Spiagge sicure» si profila con una connotazione nuova e più incalzante rispetto a quella degli anni passati - l’esordio risale al 2014 con l’allora ministro Alfano - e che hanno come fulcro un’accelerazione sul ruolo della polizia municipale. Il modello a cui guarda il ministro dell’Interno è targato centrosinistra, perché riguarda le spiagge di Cervia e Milano Marittima, in riviera romagnola, che nulla hanno a che spartire col Carroccio.
Lo scorso anno, Salvini, che ogni anno si concede lì una settimana di ferie con il figlio, le aveva elogiate via Twitter, complimenti ribaditi all’assemblea Confesercenti. Ad attirare l’attenzione del vicepremier c’è il salto di qualità registrato lungo le spiagge di Cervia dove, grazie alla collaborazione tra la Prefettura di Ravenna, le forze dell’ordine, le associazioni di categoria e la cooperativa bagnini, si sono sensibilizzati i turisti per evitare che comprando possano alimentare l’illegalità.
Multe, quindi, non solo a chi acquista capi falsi, ma anche a chi paga per ottenere un massaggio o un tatuaggio in spiaggia.
E sanzioni pure per chi affitta le case dormitorio ai venditori ambulanti non comunitari.