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Capitano-Nicola-Guercia LATISANA Cambio della guardia al Comando Carabinieri di Latisana la cui reggenza da ieri è passata al Capitano Nicola Guercia, proveniente dal Nucleo informatico del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Trieste

LATISANA

Cambio della guardia al Comando Carabinieri di Latisana la cui reggenza da ieri è passata al Capitano Nicola Guercia, proveniente dal Nucleo informatico del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Trieste.

Una sfida importante la gestione di una Compagnia che comprende diciassette comuni e un’ampia fetta di territorio, da Lignano Sabbiadoro a Pozzuolo del Friuli allargandosi a est fino a San Giorgio di Nogaro e comprendente il Medio Friuli fino a Talmassons.

Augurandosi di diventare presto quel punto di riferimento che la comunità vede sempre nei rappresentati dell’Arma, dando così il giusto impulso alla soluzione delle diverse problematiche, il nuovo Comandante della Compagnia già da oggi inizierà a visitare il territorio per prendere contatto e conoscere le diverse realtà.

Ieri mattina in caserma a Latisana il saluto di benvenuto e il passaggio di consegne fra il Capitano, Nicola Guercia e il Maggiore, Filippo Sautto che dopo cinque anni lascia la Bassa per un nuovo importante incarico al Comando Regione di Udine.

Cinque anni di forte collaborazione con il territorio, di disponibilità ma anche di grande impegno, che ha prodotto risultati gratificanti sotto l’aspetto umano e soprattutto operativo, con il compimento di importanti operazioni che hanno portato all’azzeramento di sodalizi specializzati nei furti nelle case e nelle aziende e al recupero di ingenti quantitativi di refurtiva, contribuendo ad aumentare la percezione di sicurezza nella comunità.

Un ruolo importante quello che l’Arma dei Carabinieri ricopre nella Bassa Friulana non solo per la competenza territoriale ampia (nella giurisdizione della Compagnia di Latisana ricadono sei Stazioni), l’unica forza di polizia presente non essendoci Commissariati di Ps: di sicuro – ha commentato ieri il Maggiore, Filippo Sautto – il capitano Guercia potrà contare su reparti preparati e organizzati che sanno lavorare bene e con grande efficienza.

P.M. FONTE: MessaggeroVeneto - 19 Settembre 2018



malga-bala-2018 Ieri la commossa cerimonia in ricordo dei 12 carabinieri trucidati nel 1944

TARVISIO. «Questi caduti ci ricordano che la libertà e la sicurezza sono beni che vanno difesi, ieri come oggi». Parole cariche di orgoglio quelle pronunciate dal comandante interregionale carabinieri Vittorio Veneto, il generale di Corpo d’Armata Aldo Visone, intervenuto ieri alla cerimonia che ha ricordato il sacrificio dei 12 carabinieri trucidati dai partigiani titini a Malga Bala il 25 marzo 1944 e decorati con la medaglia d’oro al Merito Civile.

Alle parole di omaggio è seguita la deposizione di una corona, mentre un picchetto di carabinieri in grande uniforme rendeva gli onori militari al Tempietto ossario, attiguo alla chiesa, dove sono custoditi i resti di sette dei dodici militari dell’Arma caduti.

L’eccidio dei 12 carabinieri sfregiò con il sangue Malga Bala, località sui monti del circondario di Bovec (allora Plezzo, oggi in territorio sloveno) il 25 marzo 1944. La ricostruzione dell’accaduto è nota: i carabinieri furono catturati dai partigiani con l’inganno il 23 marzo, alla centrale idroelettrica di Bretto, dove erano di presidio per custodire l’impianto strategico che forniva corrente elettrica alla zona e alla miniera di Cave del Predil. Alcuni giorni dopo furono trucidati nella malga. Nel 2009 sono stati decorati (decreto del presidente della Repubblica) con la medaglia d’oro al Merito Civile alla memoria.

Il sindaco Renzo Zanette, rivolto il saluto ai presenti, ha ricordato che «Siamo qui per non dimenticare e per far sì che certe pagine della storia non vengano più scritte».

Alla cerimonia, oltre alle numerose associazioni d’Arma, hanno partecipato anche il prefetto di Udine, Vittorio Zappalorto, il commissario del Governo per la Regione Fvg e prefetto di Trieste, Annapaola Porzio, il generale di Corpo d’Armata Luigi Federici (già comandante generale dell’Arma dei carabinieri) e il comandante della Legione carabinieri Fvg, Vincenzo Procacci.

FONTE: MessaggeroVeneto - 24 Marzo 2018



l-arma-ricorda-l-appuntato-enea-codotto LATISANA. Per non dimenticare il sacrificio estremo di chi credeva profondamente nella divisa che indossava, ogni anno l’Arma dei carabinieri si ritrova nell’anniversario della morte dell’appuntato, Enea Codotto, freddato a soli 25 anni, durante un conflitto a fuoco. Un gesto che gli valse la medaglia d’oro al Valor militare e che la piccola frazione di Gorgo di Latisana, dalla quale Codotto era partito nel 1975 per servire lo Stato, indossando la divisa dei carabinieri, ha voluto ricordare dedicando a lui la piazza del paese. Ieri a rendere ancora più solenne la celebrazione, la presenza nella chiesa parrocchiale della frazione, dell’ex generale di Corpo d’armata, Roberto Paschetto e del comandante provinciale dell’Arma, colonnello, Marco Zearo, intervenuti assieme a una folta rappresentanza di carabinieri della Compagnia di Latisana, comandata dal maggiore, Filippo Sautto, anche lui presente alla cerimonia. È intervenuto, tra gli altri, anche il sindaco Daniele Galizio.

Enea Codotto, servitore dello Stato e vittima del dovere, freddato la notte del 5 febbraio 1981, nella campagna alla periferia di Padova; capo equipaggio Radiomobile assieme al collega, Luigi Maronese, si trovò davanti ai componenti di un pericoloso gruppo eversivo. Il conflitto a fuoco che seguì costò la vita ai due carabinieri. Ma a terra, ferito a entrambe le gambe, rimase anche il leader del gruppo, Valerio Fioravanti, arrestato la notte stessa.

Un gesto che valse ai due carabinieri la medaglia d’oro, la cui motivazione è stata letta ieri al termine della messa celebrata dal don Rinaldo Gerussi e la si trova riprodotta anche a Latisana all’ingresso della caserma dei carabinieri intitolata all’appuntato. Al termine della celebrazione, un corteo composto dalle associazioni d'arma e dalle autorità ha raggiunto il cimitero di Gorgo per la deposizione di una corona davanti alla tomba dell’appuntato Codotto.

FONTE: MessaggeroVeneto - 12 Febbraio 2018
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Virgo Fidelis il ricordo di Enea Codotto LATISANA. Un plauso all’impegno costante nel presidio del territorio e un augurio ad affrontare il nuovo anno con ulteriore slancio. È quanto il Comandante della Compagnia Carabinieri di Latisana, il maggiore Filippo Sautto, ha detto ai suoi uomini in occasione della tradizionale ricorrenza della Virgo Fidelis.

Un appuntamento che ha visto riunita una rappresentanza di Carabinieri delle sei Stazioni, San Giorgio di Nogaro, Mortegliano Rivignano Teor, Palazzolo dello Stella, Lignano Sabbiadoro e Latisana, presidi territoriali nella giurisdizione della Compagnia, a disposizione delle comunità locali di diciassette comuni della Bassa e del Medio Friuli.

La cerimonia si è svolta a Latisana nella chiesa dedicata a Sant’Antonio, celebrata da monsignor Pierluigi Mazzocato, cancelliere presso l’Arcidiocesi di Udine e parroco nella frazione di Gorgo di Latisana nel 1981 l’anno in cui venne freddato a Padova, da un gruppo di terroristi l’appuntato dei Carabinieri Enea Codotto, originario proprio di Gorgo. Un’occasione per parlare di lui, medaglia d’oro e dell’impegno costante e quotidiano dell’Arma dei Carabinieri, per la sicurezza delle comunità e a favore di una cultura della legalità. La stessa che il Maggiore Sautto ha esortato i bambini delle classi quinte della scuola primaria De Amicis di Latisana a rispettare. E di impegno ha parlato anche rivolgendosi alle famiglie dei Carabinieri perché vivere con un rappresentante dell’Arma – ha detto il Maggiore – significa abbracciare ogni giorno la stessa missione.

Al termine della celebrazione è stata ricordata la battaglia di Culqualber, al suo 76esimo anniversario, valsa all’Arma dei Carabinieri una medaglia d’oro e sono stati letti dai bambini della scuola alcuni pensieri dedicati ai Carabinieri e alla loro opera.

FONTE: MessaggeroVeneto - 29 Novembre 2017



associazione-nazionale-carabinieri-lago-diseo-motovedetta Cresce la dotazione di mezzi in forza all’Associazione Nazionale dei Carabinieri in Provincia di Bergamo. Domenica 24 settembre a Predore sarà benedetta e intitolata una motovedetta che navigherà sulle acque del Lago d’Iseo.

«Oltre ai vari servizi che vengono compiuti dai nostri gruppi di volontariato – afferma il tenente Marco Bianco, coordinatore dell’Associazione Nazionale Carabinieri in provincia di Bergamo – con questa imbarcazione andiamo ad ampliare le attività. Questa motovedetta, già operativa, si propone con i suoi equipaggi e con due sommozzatori di effettuare servizi di Protezione Civile. Sono attività a disposizione delle amministrazioni della sponda del Lago d’Iseo e delle autorità di polizia e polizia locale».



Il natante è stato acquistato e riqualificato dai volontari con un intervento che ha in particolare eliminato la salsedine dopo anni di attività sul mare Adriatico. «Ero in servizio sulla motovedetta in servizio sul Lago d’Iseo dismessa nel primo gennaio 2011 – racconta il brigadiere Michele Liso dell’Associazione Nazionale Carabinieri -. Questa motovedetta è stata presa all’asta e proviene dal Comando Stazione di Cesenatico. L’abbiamo rimessa a posto impiegando circa tre mesi. Rispetto al gommone che avevamo prima, questo natante essendo coperto ci consente una maggiore operatività, anche in inverno per via del riscaldamento in cabina».

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Domenica l’inaugurazione e intitolazione a Predore

Il programma della cerimonia di domenica 24 settembre prevede alle 9 il concentramento dei partecipanti in Piazza Unità d’Italia a Predore. Alle 10 il ricevimento delle autorità civili, militari e religiose. A seguire, alle 10.30, l’inizio della cerimonia con l’intitolazione ai “Caduti di Nassiriya” della motovedetta Rio CC630 del nucleo di volontariato di Protezione Civile. Il cappellano militare don Tiziano impartirà la benedizione.

«Dopo anni di navigazione con il gommone, siamo riusciti ad avere questa motovedetta grazie all’interessamento della Nautica Bertelli – spiega il brigadiere Cesare Miniaci dell’Associazione dei Carabinieri di Grumello del Monte -. Abbiamo lavorato sodo per ripristinarla e finalmente è arrivato il giorno dell’intitolazione. Domenica saranno presenti anche quattro vedove dei nostri caduti. Due vengono dalla Sicilia, una da Asti e una da Viadana. Ci sarà anche la Fanfara del Terzo Reggimento di Milano. Aspettiamo diverse autorità e associazioni d’arma».

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FONTE: https://myvalley.it/ - 22 settembre 2017



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