Chiuso il cantiere, ora si fa il punto sui lavori di riqualificazione della via. Fanotto: Bisogna ancora completare l’intervento, si aspetti prima di giudicarlo
LIGNANO. «Fontane come queste si trovano nelle più importanti città del mondo. Sono concepite come un gioco, con un’interazione diretta con le persone». Il nostro viaggio sul nuovo lungomare Trieste inizia da qui. Dalla nuova fontana realizzata sulla piazza fronte Terrazza a Mare. Che mette in risalto subito la nuova concezione della via simbolo della località: la modernità inserita nel rispetto della sua storia. Un’opera da completare con nuove luci a led e un sistema di alternanza dei getti dell’acqua. Come ce ne sono altre lungo i due chilometri di strada. «Perché questa è solo la prima fase della riqualificazione – precisa il sindaco Luca Fanotto –, l’opera riprenderà a ottobre e invito tutti ad avere pazienza per poterla giudicare complessivamente». L’invito è diretto a chi - in primis l’opposizione - ha criticato i lavori. Portando il caso nell’ultimo consiglio comunale in cui il sindaco ha ammesso che, con la riapertura del cantiere in autunno, ci saranno parti da rifare.
Lo incontriamo con il direttore dei lavori Samuele Gialuz. «La pavimentazione della piazza – spiegano – è venuta bene e dovremmo solo completare degli elementi di arredo urbano con un nuovo sistema di illuminazione». Quella che è da rifare, invece, è la pavimentazione a rombi della via. «Non è venuta come si voleva – afferma Gialuz –. L’obiettivo era ricreare il disegno a rombi della pavimentazione storica realizzata nel 1936. Purtroppo, per una serie di problemi tecnici, non siamo riusciti a far emergere i rombi in maniera omogenea come richiesto dalla Soprintendenza. Si procederà con un lavaggio apposito per far emergere la rete a rombi e, se non dovesse funzionare, l’area interessata che è limitata a circa 800 metri quadrati, sarà demolita e rifatta. Questa è sicuramente una criticità da risolvere».
Percorriamo il lungomare. Un cantiere complesso - sopratutto per le lavorazioni delle reti tecnologiche sotto la strada innalzata di livello - con al lavoro fino a 88 maestranze in una sola giornata e forniture in alcuni casi arrivate in ritardo. I tempi si sono così prolungati fino a giugno con le relative proteste. Sono stati commessi degli errori, ma «rimediabili» si assicura. Come sul muretto di conterminazione demaniale la cui parte superiore si sta già a sgretolando. «Questo è accaduto perché la lavorazione – dichiara Gialuz – è stata realizzata a una temperatura non corretta e per questo sarà rifatta e inoltre saranno installate delle luci che renderanno il lungomare molto suggestivo di sera. Purtroppo, avendo dovuto correre per chiudere il cantiere certe finiture non sono venute alla perfezione».
Arriviamo alla nuova piazza di fronte all’ufficio 19. «Quella che è cambiata – continua – è la concezione stessa del lungomare. Dal prossimo anno l’amministrazione vuole introdurre il limite dei 20 chilometri orari, in questo modo gli utenti deboli avranno la precedenza sui veicoli. Il nostro progetto di riqualificazione è stato segnalato dall’Università di Firenze a livello europeo». Dunque, a ottobre si riparte con il completamento dell’arredo urbano, la sistemazione degli attraversamenti con l’eliminazione del dislivello. Il cantiere il prossimo anno sarà concentrato nella parte centrale mentre nelle altre, già oggetto di lavori, ci saranno dei cantieri piccoli e temporanei.
«Nel complesso esprimo un giudizio positivo – conclude il sindaco –. I lavori sono stati condotti con professionalità e rispecchiano scelte fatte in termini progettuali con un maggior sviluppo della mobilità lenta e il mantenimento delle alberature. Purtroppo quando si affronta un cantiere così complesso può accadere che i tempi si allunghino e di questo mi scuso». Per l’estate 2019 avremo un lungomare finito? «Sì con dei lavori di riqualificazione anche di alcuni uffici spiaggia».
FONTE: MessaggeroVeneto - 18 Giugno 2018