LETTERA AL FIGLIO CARABINIERE

 

 

 

 

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E tanto, figlio, che non ti vediamo 

Ed eri come il palo della vite e noi i tralci rugosi e spenti piegati al suolo come preghiera sotto il grande peso della pena appesa al vuoto della lontananza.. 

E' tanto, figlio, che desideriamo
la gioia della tua voce calda come il sole dei tuoi alamari .
sull'inverno dei nostri anni
Ora la casa ce l'hai, immensa, insieme a fratelli che come te smacchiano il male del mondo con la loro fiamma d'argento
.. Tua madre non sa darsi pace
Ogni giorno ripassa il trio letto sprimaccia i1 cuore del cuscino perché sia comodo quando ritorni Di tuo padre, di me io non dico dei miei silenzi, dei miei ricordi,. arrugginiti, spenti ed inerti come il vomere orfano di terra,, e delle povere lacrime rapprese.. sul dorso ossuto della mia mano
Non badare a questa lettera figlio Non è mai partita né mai partirà L'abbiamo imbucata in ginocchio nella cassetta segreta del cuore. - sicuri
che le nostre parole mai scritte sono incise come petali schiusi nel tuo "Vangelo" di carabiniere
colmo d'echi e di fanciulle memorie che solcano l'erta valle del Dovere
.. come albatros che ricamano il Cielo

Pino Bartoli

 

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