In oltre 182 anni di attività
istituzionale, in pace e in guerra, l'Arma Benemerita ha avuto 9.421 caduti e,
132.421 feriti tra ufficiali, sottufficiali, appuntati e carabinieri. Gli
episodi di valore individuale, prove costanti dell'alto senso del dovere che ha
sempre ispirato la loro azione, costituiscono ormai la tradizione dell'Arma. A
questi vanno aggiunte reiterate prove di ardimento che hanno portato i
Carabinieri dagli abissi del mare alla più alta vetta del mondo, l'Everest, ove
il 7 maggio 1973 una cordata condotta dal Capitano dei Carabinieri Fabrizio
Innamorati, dopo aver issato la Bandiera nazionale, ha lasciato una piccola
lucerna in peltro, riproduzione del caratteristico cappello a due punte del
carabiniere. Dopo i caduti nelle campagne del Risorgimento, del primo e del
secondo conflitto mondiale, nella Resistenza e nella lotta senza tempo condotta
contro il crimine, una lunga serie di atti valorosi hanno ancora compiuto i
Carabinieri in difesa dello Stato e delle popolazioni. Ricordiamo alcune delle
Medaglie d'Oro al Valor Militare alla Memoria concesse negli ultimi anni:
Maresciallo Maggiore Felice Maritano, sacrificatosi il 15 ottobre 1974 in un
violento conflitto a fuoco con fuorilegge; Capitano Giuseppe Pulicari, caduto il
17 febbraio 1979 in conflitto a fuoco contro una banda di estorsori; Appuntato
Raffaele Russo, ucciso il 9 ottobre 1979 dall'autore di un efferato omicidio sul
quale si era lanciato benchè‚ disarmato e in licenza;
Appuntato Enea Codotto
e Carabiniere Luigi
Maronese, immolatisi il 5 febbraio 1981 in un
violentissimo conflitto a fuoco con terroristi sorpresi a recuperare armi in un
canale; Carabiniere Ausiliario
Stefano Di Bonaventura che il 13 ottobre 1986, trovandosi occasionalmente
spettatore di una rapina, non esitò ad affrontare i banditi armati, perdendo la
vita nel corso della colluttazione. A testimonianza di tanti eroismi, sono state
concesse:
|